Come testimoniato dal nome attribuitole anticamente: "Planasia", l'isola di appena 10 km quadrati di superficie, si eleva in altezza ad un massimo di 29 m. sul livello del mare, con un territorio costituito prevalentemente da rocce sedimentarie ricche di testimonianze fossili della vita del fondo marino in epoche arcaiche.
Difficile riscontrare una ricchezza di testimonianze preistoriche ma anche di storia più recente su un territorio così piccolo, a partire dalle grotte abitate fin dal paleolitico superiore, nel neolitico, e nelle più recenti età del Rame e del Bronzo, a testimonianza della presenza umana sull'isola quando il territorio era decisamente più vasto, collegato alla vicina Elba e alla costa continentale di Piombino. Di notevole importanza le testimonianze di epoca Romana con i resti archeologici della Villa di Agrippa Postumo allontanato da Roma per trame familiari.
Unica Isola ad avere nel sottosuolo una catacomba di epoca cristiana così vasta in estensione e così distante da Roma.
Fortificata con la costruzione di una torre di avvistamento in epoca pisana per proteggerla dalle incursioni dei corsari turchi, fu parte integrante con l'Elba del Principato di Piombino sotto gli Appiani fino all'arrivo dell'illustre esule "Napoleone" il quale individuò nell'isola piatta e fertile, il territorio ideale per la produzione di grani e cereali utili al mantenimento del suo piccolo esercito.
Da un censimento fatto eseguire dai suoi tecnici furono individuati diecimila piante di ulivo ed altre ne fece impiantare, insieme a numerosi gelsi per incentivare la manifattura della seta.
Purtroppo i progetti restarono in buona parte sulla carta a causa della fuga dell' Esule, dopo solo dieci mesi di permanenza nel suo minuscolo nuovo impero, preludio ad un confino ben più amaro e inglorioso a Sant'Elena.
A metà dell' ottocento viene destinata a zona di reclusione con le successive edificazione di strutture adatte a contenere centinaia di reclusi. La trasformazione in colonia agricola dimostro' in maniera inequivocabile la vocazione agricola dell'isola dovuta alla fertilità del suo terreno, alla presenza di acqua e alla posizione a specchio sul mare.
Con la dismissione del penitenziario alla fine è del 1997, l' isola e' parte del Parco Nazionale dell' Arcipelago Toscano, al quale spetta la tutela integrale del territorio emerso e del mare circostante così ricco di biodiversità.
Oggi l' isola di Pianosa è meta giornaliera di un numero contingentato di visitatori i quali la percorrono in compagnia di guide esperte, alla scoperta del ricco patrimonio storico archeologico, immersi in una natura ricca di essenze e di scorci di rara bellezza.